PICCOLO BLU E PICCOLO GIALLO – Leo Lionni

Piccolo Blu e Piccolo Giallo è molto bello e unico nel suo genere,lo scrittore è Leo Lionni e la mia mamma dice che è davvero innovativo nel settore narrativo per noi piccoli. I protagonisti sono due pallini, uno blu e uno giallo, sono amici del cuore! Un giorno la mamma di piccolo blu lo lascia a casa da solo e la mia mamma quando mi legge la storia mi rassicura che lei da sola da piccola non mi lascerà mai, per fortuna! Insomma vi dicevo che una volta rimasto solo, anche senza il permesso piccolo blu esce a cercare piccolo giallo e lo trova! Giocano insieme per molto tempo, ma quando si abbracciano succede una magia, diventano verdi… i loro colori si mischiano e ne formano uno nuovo, ma i genitori non li riconoscono più e allora loro due iniziano a piangere e le lacrime di blu sono blu e quelle di giallo sono gialle e piangono così tanto da ricomporsi con il loro colore originale e sia i genitori di Piccolo blu sia quelli di Piccolo giallo, per la gioia di vedere i propri bambini di nuovo a casa, si abbracciano diventando anche loro un po’ verdi e capiscono così quello che è successo…
Io leggendo Piccolo Blu e Piccolo Giallo ho pensato che se mi abbraccio con alcuni miei compagni in classe magari cambiamo colore e ne creiamo uno nuovo tutto nostro, sarebbe divertente!
Sono proprio i due protagonisti, che dimostrano ai genitori che la fusione è un momento necessario da attraversare per sentire fino in fondo l’altro e prendere qualcosa da lui, senza che per questo venga intaccata la identità personale: infatti, le lacrime non cambiano colore. I bambini non hanno barriere è questo il loro bello, mia figlia una volta all’asilo doveva farmi vedere un suo compagno nuovo, l’unico della loro classe con una sfumatura di pelle molto più scura di quella degli altri e me lo ha indicato dicendomi: “Mamma è lui, quello con il maglione rosso!” Mi sono commossa e ho riflettuto molto sulla sua affermazione. Come dice il Piccolo Principe, ” Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegare loro le cose”…
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